Vampire Hunter D Volume 1 Capitolo 5C

Facendo attenzione a non fare rumore mentre camminava teneva il cavallo, Doris si avventurò nella Cava del Diavolo.

Legò il suo destriero a una colonna vicina e si avvicinò alla vecchia da dietro.

Apparentemente, la vecchia non se ne accorse, poiché non si mosse affatto.

Man mano che Doris si avvicinava sentì peggiorare la pelle d'oca.

Un velenoso miasma si levava dalle vicinanze della vecchia.

Era evidente che stesse usando qualche abilità arcana per scopi nefasti.

Il suono di una voce bassa che recitava un incantesimo raggiunse le orecchie di Doris.

"Basta!" gridò, più che altro a sé stessa, mentre scattava in avanti.

In quell'istante, qualcosa sfrecciò fuori dal cespuglio e sfiorò la sua guancia.

Doris si gettò a terra alla velocità della luce.

Trattenne il respiro e rimase all'erta, toccò la sua guancia con la mano sinistra.

Sangue caldo le macchiò le dita.

"Un essere spirituale, eh? Sembra che abbia eretto una zona protetta" pensò Doris.

A sinistra, Doris avvertì una presenza oscura.

Rotolò di lato e scagliò la frusta con la mano destra.

Sfortunatamente, il suo letale attacco sollevò solo dell'erba, e avvertì il suo avversario darsi alla fuga.

Quando gli stregoni e i maghi praticavano la loro arte, stabilivano un'area sicura intorno a loro per avere maggiori probabilità di successo.

Questa zona era conosciuta come la 'zona protetta'.

Poiché la loro concentrazione poteva essere disturbata e, nei casi estremi, il loro incantesimo poteva perdere efficacia se qualcuno entrava in questa zona mentre stavano lavorando, gli stregoni evocavano creature e le mettevano come cani da guardia fuori dalla zona protetta, pronte ad attaccare gli intrusi.

Il compito spesso ricadeva su enormi cani, rospi velenosi e serpenti allattati con malvagità pura, ma questa vecchia usava una creatura trasparente formata dalla sua stessa forza di volontà: una bestia spirituale.

Ed era particolarmente cattiva.

Doris era ben consapevole che l'unico motivo per cui era sopravvissuta era grazie ai suoi riflessi di Cacciatrice addestrata.

Una persona media sarebbe già stata dilaniata.

Nel suo cuore, ringraziò il padre.

"Sono a cento metri dalla vecchia.

Credo che l'unica sia ingannarla" mormorò Doris tra sé e sé.

Questa pericolosa scommessa era la sua unica speranza.

Non aveva idea di quale miseria la sua avversaria potesse causare con il suo incantesimo.

Ancora una volta, la sua frusta tagliò l'aria proprio in direzione della vecchia.

La bestia spirituale balzò fuori e in quel momento, la frusta si ritrasse.

Un istante dopo, Doris poté percepire qualcosa nell'aria spezzarsi in due.

L'aria fu improvvisamente inondata da un miasma soffocante, che si dissolse rapidamente.

"Ngaah!"

Il grido che sfuggì alla vecchia mentre si raggomitolava fece sobbalzare Doris tra gli arbusti.

Doris aveva attirato la bestia spirituale facendo finta di attaccare la vecchia e poi, nell'ultimo istante, aveva ridiretto il colpo contro la bestia.

Naturalmente, se il suo tempismo fosse stato sbagliato anche di un istante, quella morta sarebbe stata lei.

La sua rischiosa scommessa aveva pagato, ma aveva anche avuto un effetto collaterale imprevisto.

Poiché la vecchia aveva creato la bestia spirituale con la sua magia, la distruzione della bestia aveva disturbato anche il suo altro incantesimo.

Aveva investito tutta la sua forza vitale in quell'incantesimo, e quando fu spezzato, il cuore nero della vecchia smise di battere.

Fu proprio in quel momento che la stravagante creatura che si avvicinava all'ultimo membro rimasto del Corpo di Difesa della Frontiera scomparve nel nulla.

"Signora! Si riprenda!"

Doris si affrettò e la prese tra le braccia, ma gli occhi della vecchia erano bianchi come la morte.

La bava le colava dalla bocca e l'espressione mortificata sulle sue rugose fattezze sfidava ogni descrizione.

Aveva un pentagramma marchiato sulla fronte, il segno di una strega.

"Oh, accidenti! Questo non era affatto ciò che avevo in mente..."

Anche se si trattava di una strega malvagia, e le sue azioni erano chiaramente legittima difesa, il pensiero di aver causato la morte di un'anziana pesava pesantemente sul cuore di Doris.

"Mi dispiace, ma dovrai aspettare qui finché non potrò tornare.

Ho affari seri da sbrigare".

Doris adagiò il cadavere a terra e stava per tornare al suo cavallo quando si fermò titubante.

Aveva già deciso che scoprire se D stava bene era più importante che portare il cadavere in città.

Era partita consapevole di tutti i rischi che ciò comportava.

Tuttavia, il corpo della vecchia sembrava così terribilmente triste abbandonato a terra.

Il vento faceva svolazzare le maniche del suo cappotto.

Inoltre, un cadavere abbandonato nei boschi era una preda allettante per i mostri.

Sarebbe stato orribile se si fossero cibati di lei, e se uno di loro si fosse insediato nel suo corpo sarebbe stata un'altra minaccia a piede libero.

Anche alla luce del giorno, probabilmente c'erano creature in giro tutto pur di impossessarsi di un cadavere che non era stato smaltito correttamente.

Doris non aveva l'attrezzatura necessaria per occuparsi del corpo.

Non non c'era nessun cavallo o carrozza nelle vicinanze.

Ispezionando, trovò nella tasca interna del cappotto della vecchia solo alcuni oggetti sospetti.

Doris la sollevò delicatamente.

"Non penso davvero che ci siano creature che ti possano possedere qui, ma ti porterò comunque con me.

Naturalmente, non posso garantire che torneremo indietro illese".

Caricando il cadavere sul cavallo, Doris usò corde di cuoio per assicurare le braccia e le gambe della vecchia intorno al destriero.

Quello era per evitare che cadesse, e per essere al sicuro nel caso in cui qualcosa la possedesse.

Essendo la figlia di un Cacciatore era abituata a questo tipo di lavoro, lo fece in meno di tre minuti.

Doris si rimise in sella.

"Sarà meglio dirigersi verso la strada principale".