Prima di passare alle parole dell'autore, giusto un appunto.
La dedica era una cosa tipo "dedicato al cast e troupe di Dracula", riferito a "Dracula il vampiro", il film del 1958 della Hammer.
Il nome giapponese del film è "吸血鬼ドラキュラ" e la sua storia in Giappone ha dei risvolti interessanti, fatti di tagli, censure e versioni semi lost media. Nell'edizione Dark Horse/americana il traduttore ha usato il nome "Horror of Dracula" (non commentiamo il fatto che gli americani cambiano i nomi dei film inglesi~).
In ogni caso io userò i nomi italiani, perché a questo punto non so nemmeno se sarebbe più autentico usare i nomi americani, inglesi, giapponesi o cosa.
Ho anche notato degli errori qua è là, ma non so se siano dovuti al traduttore o all'autore stesso (erano comunque gli anni 80 giapponesi e tuttora come traslitterano i nomi stranieri è una cosa assurda). Lo ammetto, li ho corretti, anche perché non ho il volume giapponese ed è una cosa talmente retrò da essere semi introvabile in ebook.
Se il nome "Kishimoto Osamu (岸本修)" non vi dice nulla, non preoccupatevi... è un autore completamente sconosciuto fuori dal Giappone, che non ha pubblicato più nulla dal 1984 (giusto una shot nel 2003). Vista la difficoltà nel trovare informazioni (seppur 40 anni dopo), direi che non è particolarmente famoso nemmeno in patria.
E sì, una volta tanto mi sono degnata di tradurre qualcosa io.
Completamente OT: ho una felpa con la locandina italiana di uno dei vari sequel di Dracula 🤣
O per meglio dire... una spiegazione sulla dedica.
La maggior parte dei fan dei film di nicchia penso conosca già "Dracula il vampiro", un film inglese della Hammer Films del 1958.
Dracula e il suo predecessore, uscito un anno prima, "La maschera di Frankenstein", hanno dato il via al boom dei film horror. Inoltre, il Dracula Hammer è anche stata la prima fonte di ispirazione per il povero me.
Non sono nuovo a questo genere di film, ma Dracula è stato il primo film a farmi scappare a gambe levate a metà della proiezione.
So che molti lo riterranno ridondante, ma bisogna parlare delle persone che l'hanno reso possibile.
La regia è di Terence Fisher. La sceneggiatura di Jimmy Sangster. Le scenografie di Bernard Robinson. E sono certo che non ci sia bisogno di presentazioni per Christopher Lee e Peter Cushing.
Il confronto tra il Conte Dracula e il professor Van Helsing, dall'apparizione del vampiro come silhouette in cima alle scale del castello, fino alla scena finale in cui viene ridotto in polvere grazie alla combinazione di croce e sole, è un classico del genere. Spero che la cassetta (VHS) esca presto.
Credo che al momento Kazuo Umezu sia il più famoso mangaka horror. Per quanto mi riguarda, preferisco Osamu Kishimoto.
Ammetto di non sapere nulla di autrici (donne) horror.
Invece di seguire le orme dei suoi predecessori, i suoi disegni hanno un che di horror gotico occidentale.
Inquietanti ville occidentali che spuntano nel bel mezzo del paese.
Bare nascoste in cantine di pietra.
Inquietanti cittadini.
Le sue storie hanno sempre una struttura simile e si appoggiano a parallelismi come la croce vs i vampiri, o il buddismo vs i kappa.
Devo dire che è rinfrescante il modo con cui tratta e dà vita ai suoi mostri.
Mi deprimerebbe se in futuro qualcuno scrivesse un libro sulla storia dei manga horror ed etichettasse Osamu Kishimoto come uno dei tanti. Ancora oggi mi vengono i brividi se ripenso alla breve oneshot sul kappa che si trasforma in una donna bellissima, a causa l'inquinamento rilasciato da una fabbrica in un lago, e poi va a vivere insieme ad altre due persone.
Insomma, la solita storia.
Da un po' non pubblica niente. Spero sia in salute e non vedo l'ora di leggere le sue prossime opere.
Hideyuki Kikuchi
6 Dicembre 1982, mentre guarda "Dracula il vampiro"
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