In un batter d'occhio, il massiccio Greco venne scagliato giù dalla sella e cadde a terra.
Con la mano premuta sulla schiena, gemeva dal dolore.
I battiti del cuore del baio risuonavano forte mentre fuggiva dalla fattoria, abbandonando senza pietà il suo padrone.
"Te lo meriti! Questo è per tutte le porcherie che hai fatto nascondendoti dietro il potere di tuo padre" rise Doris.
"Non ho mai apprezzato tuo padre o i suoi compari.
Se è un problema, porta tuo padre e i tuoi amici qui da me quando vuoi.
Non scapperò e non mi nasconderò.
Ovviamente, la prossima volta che mostri la tua brutta faccia butterata qui, sappi che ti strapperò via la pelle a suon di frustate!".
Il volto dell'uomo arrossì, parole così dure in bocca a una giovane così bella lo infiammarono.
"Stronza, hai fatto un grosso errore…"
Mentre parlava, la sua mano destra andò verso la sua pistola a dieci colpi.
Ancora una volta, un nero serpente squarciò l'aria illuminata dal sole, e la pistola che aveva cercato di estrarre volò nei cespugli dietro di lui.
E lui poteva estrarla in meno di mezzo secondo.
"La prossima volta toccherà al naso o a una delle tue orecchie".
L'uomo sapeva che era seria.
Senza salutare, Greco scappò via dalla fattoria, massaggiandosi a intervalli il sedere o il polso destro.
"Quel rifiuto non è niente senza suo padre alle spalle".
Dopo aver sputato queste parole, Doris si voltò per rientrare.
Dan era in piedi sulla porta, ancora in pigiama e armato di un fucile laser.
I suoi grandi occhi tondi colmi di lacrime.
"Dan, tu... hai sentito tutto, vero?"
Il ragazzo annuì meccanicamente.
Greco era rivolto verso la casa, e non aveva detto nulla riguardo a Dan; quindi il ragazzo doveva essersi nascosto dietro alla porta.
"Sorella... sei stata davvero morsa da un Nobile?"
Il ragazzo viveva nelle zone selvagge della Frontiera.
Era ben consapevole del destino di coloro ricevevano il bacio del diavolo.
La giovane che aveva appena cacciato via un bruto, due volte più grande di lei, con uno schiocco della sua frusta che però ora pendeva senza vita mentre le ragazza era incapace di parlare.
"No, non può essere!"
Il ragazzo corse improvvisamente verso di lei e la abbracciò.
Il dolore e la preoccupazione che aveva cercato di trattenere sprizzarono come un'onda di marea, bagnando i pantaloni di Doris di lacrime calde.
"Non è vero, semplicemente non può esserlo! Sarei tutto solo... dimmi che non è vero!"
Anche se non voleva che fosse vero, non sapeva cosa fare e il tutto quel dolore derivava dal senso di impotenza.
"Va bene," disse Doris, accarezzando delicatamente la spalla del fratellino mentre lottava contro le proprie lacrime.
"Nessun maledetto Nobile mi ha morso. Quelli che ho sul collo sono solo morsi di insetto. Li ho nascosti solo perché non volevo che ti preoccupassi".
Un raggio di luce illuminò il viso coperto di lacrime del ragazzo.
"Davvero? Veramente?"
"Sì."
Sicuramente il ragazzo aveva un cuore turbolento, se bastava questo per calmarlo.
"Ma cosa faremo se la gente in città crede a tutte le bugie di Greco e viene qui?"
"Sai quanto sono brava a combattere. Inoltre, ci sei tu qui—"
"E abbiamo anche D!"
Alla esuberante affermazione del ragazzo, il viso della ragazza si oscurò.
Quella era la differenza tra chi sapeva come lavorano i Cacciatori e chi no.
In effetti, al ragazzo non era stato detto che D fosse un Cacciatore.
![](https://static.wixstatic.com/media/722093_26aa1f30a5b14968b34be8682cf73a5c~mv2.png/v1/fill/w_551,h_808,al_c,q_90,enc_auto/722093_26aa1f30a5b14968b34be8682cf73a5c~mv2.png)
Comments