"Renditi utile".
Afferrando le cinghie di cuoio, Rei Ginsei portò Dan al suo cavallo come se fosse un bagaglio.
Le lame shrike ai suoi fianchi si sfregarono insieme, facendo un rumore aspro e graffiante.
Cercando nella bisaccia con la mano libera, estrasse l'Incenso Ingannatore del Tempo. "Strano" mormorò, inclinando la testa di lato.
"Capo!"
Al grido teso di Chullah, Rei Ginsei si girò di scatto, stringendo ancora la candela.
"D!" chiamò Dan, il suo grido volò via col vento.
Il nemico giurato di Rei Ginsei era già smontato da cavallo ed era lì con la spada lunga elegantemente curva sulla schiena.
"Mio Dio..."
La bellezza del suo avversario lasciò Rei Ginsei scioccato... ed invidioso.
"Vorrei dirti quanto sia un onore per me, avere una delle mie lame battuta da un uomo del tuo tipo, ma non lo farò.
Il fatto che tu sia una misera via di mezzo, tra un umano e un Nobile, toglie il fascino alla cosa".
In risposta al sorriso freddo e al saluto sprezzante di Rei Ginsei, D rispose con voce calma: "E tu devi essere il figlio bastardo del Diavolo e di un segugio infernale".
Tutta la faccia di Rei Ginsei divenne scura.
Come se il suo sangue si fosse trasformato in veleno.
"Lascia andare il ragazzo."
Invece di rispondere, Rei Ginsei strinse con una mano le cinghie di cuoio di Dan.
Il ragazzo lasciò sfuggire un grido di dolore.
"Ahi! D, fa davvero male!"
Sebbene sembrassero normali cinghie di cuoio, dovevano avere qualche proprietà particolare, perché iniziarono ad affondare nella carne di Dan.
"Queste cinghie sono piuttosto speciali", disse Rei Ginsei, con un ghigno e disegnando un piccolo cerchio con il pollice e l'indice.
"Applichi la forza dalla giusta direzione e si stringono.
Immagino che per un bambino di otto anni ci vorranno una ventina di minuti perché sprofondino abbastanza nella sua carne da soffocarlo.
Se tu non ci avrai eliminati tutti entro quel tempo, questo ragazzo ti maledirà dall'oltretomba.
Questo ti mette un po' di pressione?"
"D..."
Che tattica infame.
Le cinghie avevano già cominciato a tagliare i vestiti.
Mentre il ragazzo si contorceva nel dolore, D cercò di incoraggiarlo.
"Ci metterò solo un minuto".
Il che significava che avrebbe impiegato quindici secondi a eliminare ognuno di loro?
"O... okay".
A differenza di Dan che sorrideva coraggiosamente, i quattro uomini erano infuriati.
L'anello formato dagli tre scagnozzi di Rei Ginsei cominciò a stringersi come un cappio.
Erano tutti illuminati dai raggi vermigli del tramonto, ma la palpabile brama di sangue che emergeva da ognuno sembrava privare la luce del suo colore.
"Facciamogli vedere quello che sapete fare, uno per uno.
Golem, va' tu per primo."
Sentendo il comando, non solo Golem, tutti iniziarono ad agitarsi.
Il piano iniziale era che attaccassero contemporaneamente e lo uccidessero.
Il massiccio corpo di Golem si precipitò verso D con i passi silenziosi di un gatto.
La larga lama della sua machete brillava alla luce rossa.
Ci fu un forte clangore!
Il machete era abbastanza grande da poter decapitare un cavallo,.
Proprio mentre stava per abbattersi sul torace del Cacciatore, D estrasse rapidamente la sua lama, facendo scendere la punta verso la spalla sinistra di Golem.
O meglio, rimbalzò su di essa.
Golem, il Torturato, un uomo con muscoli di bronzo.
Il suo corpo si era dimostrato invulnerabile persino a spade ad onde ad alta frequenza.
Ancora una volta, il machete di Golem ululò nell'aria e D la schivò abilmente con un balzo che lo portò lontano in un istante.
E ancora una volta, il gigante gli gli andò dietro.
"Cosa succede? Avevi detto quindici secondi ciascuno!"
Come un grido di battaglia portato dal vento, il ruggito arrabbiato di D scosse l'erba e riempì la vallata.
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