Non sapeva da quanto tempo fosse lì, ma un piccolo punto di luce brillava nell'oscurità alle sue spalle.
Qualcuno aveva udito le grida di angoscia di Larmica.
Si sentì il rumore di passi cauti avvicinarsi attraverso l'erba.
Nella mano la figura teneva dell'Incenso Ingannatore del Tempo.
D, dopo aver evitato il terzo fendente del machete, si lanciò nuovamente in aria.
Per chiunque stesse osservando, sembrava l'azione di un uomo sconfitto.
Ogni volta che D passava all'attacco, il gigante di bronzo copriva gli occhi, chiaramente la sua unica debolezza, coll suo massiccio avambraccio.
"Fagli male, D!" esortò Dan con il suo fervido supporto.
Ma Golem respinse il suo fervido incoraggiamente con una risata.
"Guarda, stai facendo piangere il bambino..."
Non poté concludere la frase.
Gli occhi puntati sulla sfida si spalancaronoe.
Nessuno degli spettatori aveva idea di cosa fosse successo.
D aveva tirato indietro la gamba per mantenere l'equilibrio e la spada pronta e puntata verso il basso.
Si infilò nella bocca di Golem, spalancata dalla risata.
Sebbene questo mostro potesse controllare la densità dei suoi muscoli in superficie, un centimetro sotto, il suo corpo rimaneva morbido come quello di qualsiasi altro essere vivente.
La spada di D si insinuò attraverso l'unica apertura disponibile, a parte gli occhi, e si spinse fino alla sommità del cranio con un solo colpo fluido.
D doveva aver puntato alla bocca fin da quando aveva scoperto che la carne del gigante non poteva essere tagliata.
Ma gestire la giusta tempistica aveva un che di miracoloso.
"Gaaah!"
Fu in realtà piuttosto comico il modo in cui il grido sfuggì al gigante solo alcuni secondi dopo, mentre la sua massiccia forma cadeva all'indietro.
D si avvicinò e spaccò il cranio del gigante con un solo gesto della spada.
Questa volta il gigante non fece alcun rumore.
La vista del loro fido amico caduto, in una nebbia di sangue più rossa del sole al tramonto, fece tornare in sé i suoi compari ipnotizzati.
"Sembra che tu ce l’abbia fatta, spaccone. Adesso tocca a me" disse Chullah con una voce che sembrava schiacciata a morte.
Ma mentre si avvicinava fu fermato da Gimlet.
"Che velocità. Ragazzo, sono disposto a mettere in gioco la mia vita per vedere chi è più veloce tra le mie gambe o quella tua spada".
Gimlet si portò davanti a D in un batter d'occhio, come se avesse cavalcato il vento, e aveva stampato in volto un sorriso da campione.
Era dovuto alla fiducia in sé stesso, o era perché aveva incontrato un avversario degno?
D teneva la spada a livello del petto, puntata al cuore di Gimlet.
In un istante, il suo avversario svanì.
Dan trattenne il fiato.
Guardando tra i cespugli alla sinistra di D, ai piedi di una statua diagonalmente dietro di lui, proprio dietro la sua schiena, ora c'era un cerchio di innumerevoli Gimlet.
Gimlet, era snello come l'arma che portava il suo nome.
A causa di una mutazione, era in grado di fare scatti sovrumani di quasi trecento miglia all'ora.
Il suo corpo non aveva un pelo, e il suo viso era relativamente privo di lineamenti spigolosi; era il modo della natura di ridurre la resistenza all'aria.
Tuttavia, muoversi a velocità supersonica non era il suo unico talento.
Correva per qualche metro, per poi fermarsi, per poi ripartire.
Facendo questo ripetutamente, poteva lasciare delle immagini speculari di sè.
Al nemico sembrava che si stesse moltiplicando e quale guerriero non si sarebbe distratto?
Mostra un'apertura, anche solo per un istante, e tutti i Gimlet di fronte, dietro, a sinistra e a destra sguaineranno i loro coltelli bowie e si avventeranno su di te. Affrontare Gimlet era come combattere contro decine di avversari contemporaneamente.
Non sorprende quindi, che il maestro dei duelli O'Reilly, non avesse manco avuto il tempo di sparare prima di essere colpito alle spalle.
"Sta per farsi uccidere!"
Le lacrime brillavano negli occhi di Dan.
Non tanto lacrime di paura, ma più lacrime di tristezza per la loro separazione.
Mentre correva eseguendo la sua tecnica speciale, era in realtà Gimlet quello terrorizzato.
"Non è che questo bastardo non possa muoversi, è che non li lascia libertà di manovra!"
Con gli occhi socchiusi, D stava fermo senza fare il minimo movimento.
Gimlet sapeva meglio di chiunque altro che la tattica di D era l'unico modo per annullare il suo movimento disorientante.
La sua tecnica funzionava al meglio quando le sue innumerevoli altre copie facevano sì che il nemico cambiasse posizione, costringendolo a fare errori.
Tuttavia, il bellissimo giovane di fronte a lui non lo guardava e non cambiava posizione.
Gimlet non era altro che un pagliaccio che saltellava in cerchio.
"Non vieni a prendermi? Mancano solo tre secondi".
Quella voce gelida lo spinse oltre il limite.
Era disperazione o impazienza che spinse Gimlet alle spalle di D?
La sua corsa omicida a trecento miglia all'ora fu fermata dalla lama del Cacciatore di Vampiri D, che aveva abbattuto un licantropo che correva a metà della velocità del suono.
Un lampo di acciaio balenò, tagliando Gimlet dalla clavicola sinistra alle vertebre sul lato destro.
Mandando in aria spruzzi di sangue cremisi, il corpo slanciato del corridore colpì il suolo con incredibile forza.
La battaglia successiva duò battito di ciglia.
"Attento, dietro di te!"
D si girò ancora più velocemente di quanto Dan potesse urlare e trovò una nube nera ad oscurargli il campo visivo.
Un'enorme nuvola di minuscole ragnatele velenose usciva dalla schiena di Chullah, cavalcando il vento per attaccarlo.
Non importava quanto straordinaria fosse la sua abilità, la spada di D non poteva nulla contro una cosa simile.
Tuttavia, Dan vide qualcosa.
La mano sinistra di D si alzò sopra la sua testa, e la nube nera che copriva metà della zona divenne una singola linea, che venne risucchiata nel palmo della sua mano.
Il frastuono non era il suono di un vento, ma piuttosto di aria che veniva risucchiata nella mano.
La nuvola sparì.
D corse come un uragano.
La testa di Chullah fu spaccata da un bagliore argento.
Cadde all'indietro, ma in realtà senza più un ragno in corpo era solo un guscio vuoto con le sembianze di un uomo.
"Un totale di quarantatré secondi; ben fatto" Rei Ginsei osservava D con interesse, mentre il Cacciatore camminava verso di lui, tenendo la spada insanguinata e senza un filo di fiatone.
Prendendo una shrike-blade dalla sua cintura, per qualche motivo, Rei Ginsei tagliò i legacci che tenevano Dan.
"D!"
Dan corse da D senza nemmeno prendersi il tempo di sfregarsi le braccia e gambe contuse.
Il Cacciatore spostò delicatamente il ragazzo dietro una statua per sicurezza, prima di affrontare l'ultimo dei suoi nemici.
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