Né il Conte, né il licantropo, si erano accorti che, poco dopo che D era stato abbattuto da Rei Ginsei, una carrozza dal bosco sul lato opposto della fattoria si era diretta verso il paese.
Per un po' di tempo, dopo che Greco se ne fu andato, solo la rinfrescante brezza e la luce della luna regnarono sulla fattoria.
Il bestiame dormiva tranquillo, ma improvvisamente una risata inquietante si levò dal buio silenzioso.
"Eh eh eh ... È passato un po' di tempo da quando sono stato al centro dell'attenzione.
Mangiare ragni e far confessare vecchi è divertente, ma voglio un po' più di tempo sotto i riflettori.
Lui e io potremmo essere più felici se lasciassi le cose così come stanno al momento, ma ci sono ancora tante cose da fare in questa vita.
E la peperina e suo fratellino mi stanno simpatici.
Non mi fa impazzire l'idea, ma suppongo che possa tirarlo fuori dai guai ancora una volta".
Si stava riferendo D.
La voce proveniva dal profondo dei cespugli e sembrava che qualcosa si muovesse là dentro.
Era la mano si agitava, come se avesse una propria volontà.
La mano sinistra che Rei Ginsei aveva reciso.
La mano aveva la parte posteriore a terra e il palmo rivolto verso il cielo.
La superficie del palmo ondeggiava, come se un grumo spingesse per uscire da sotto la pella.
Ma la parte davvero sorprendente doveva ancora venire.
Alcune pieghe si formarono sulla superficie del grumo, depressioni si crearono nella carne in alcuni punti mentre altre parti si gonfiarono, formando infine un volto umano!
Due piccole narici si aprirono sotto il naso leggermente storto e aquilino.
Le labbra si torsero in un sorriso sarcastico, rivelarono denti grandi quanto chicchi di riso.
Il disturbante tumore munito di volto prese fiato, e poi le palpebre si aprirono di scatto.
"Bene, è ora di cominciare".
Dette quelle parole la mano iniziò a muoversi.
Anche se i nervi e i tendini erano stati recisi, l'inquietante escrescenza dal volto strano aveva la capacità di riattivare le connessioni secondo i suoi desideri.
Le dita della mano distesa si mossero nell'aria e afferrarono il ramo dell'arbusto proprio sopra la testa.
Aggrappandosi al ramo e tirandosi su, la mano cadde nuovamente a terra con il palmo rivolto verso il basso.
"Ok, è ora di fare una bella passeggiata".
Le cinque dita si arrotolarono come zampe di ragno e il polso si arcuò verso l'alto.
Trascinandosi, si insinuò abilmente tra i cespugli e si avvicinò a D.
Quando arrivò al braccio sinistro, le dita cominciarono nuovamente a muoversi freneticamente, girando verso destra e allineando entrambi i lati del taglio in modo perfetto.
D era caduto sulla schiena, quindi il palmo della sua mano era rivolto verso il cielo.
Il volto nell'escrescenza brillava sotto la luce della luna.
Ed è qui che la mano iniziò a comportarsi davvero in modo strano.
Inalò a lungo, come se stesse prendendo un respiro profondo.
Data la dimensione relativamente piccola del palmo di D, sembrava avere una capacità polmonare incredibile.
Il vento fischiò e ululò mentre entrava nella piccola bocca.
La straordinaria dimostrazione di abilità respiratorie continuò per dieci secondi buoni, poi si fermò per un attimo e ripeté la stessa azione altre tre volte.
Infine l'escrescenza fece qualcosa di ancora più stupefacente.
Girandosi abilmente in modo che il palmo fosse rivolto verso il basso, le dita affondarono nel terreno e iniziarono a strappare la terra.
Sollevarono la terra dura come se fosse fango, e in breve tempo si formò un monticello di terra nel quale il palmo iniziò a infilare il proprio volto.
Nel silenzio, si poteva sentire un inquietante rumore di qualcosa che masticava.
Il tumore stava mangiando la terra!
Alla luce della luna, questo inusuale banchetto continuò per diversi minuti, finché il monticello non fu completamente scomparso.
Dove era finito? Proprio nella bocca dell'escrescenza dallo strano volto.
Ma dove diavolo poteva mettere tutta quella terra? La forma del braccio non era cambiata minimamente.
Eppure, la mano recisa aveva consumato sia aria che terra.
Per quale scopo?
La mano rivolta verso il basso emise un piccolo rutto.
"Senza acqua e fuoco ci vorrà del tempo, ma non posso fare molto al riguardo" disse tra sé e sé.
Poi l'intero braccio si avventò improvvisamente sul petto di D.
Impossibile! I due lati dell'amputazione erano di nuovo uniti, anche se non fossero mai stati tagliati.
Il braccio si sollevò e l'escrescenza disse: "questo dovrebbe essere molto più veloce che usare le dita".
Detto ciò spalancò la bocca e afferrò all'estremità del paletto sporgente dal petto di D.
"Oof!" con un grugnito bizzarro, tirò fuori il paletto.
Lanciando via il paletto movimento del polso, il palmo si rivolse di nuovo verso il cielo.
L'aria ululava.
Ancora una volta veniva aspramente aspirata, e veniva consumata proprio come era successo con la terra.
Fiamme blu pallido potevano essere viste brillare nelle guance dell'escrescenza dallo strano volto ogni volta che inspirava.
Al terzo respiro, le fiamme fuoriuscirono dalla bocca e dal naso.
Terra, vento, fuoco e acqua erano comunemente noti come i quattro elementi.
Avendo consumato solo due di essi, terra e vento, l'escrescenza li aveva trasformati in calore dentro di sé, e poi in energia vitale, e ora stava riversando la vita stessa nel corpo di D.
Questo magnifico giovane, il Cacciatore di Vampiri D, aveva un generatore di energia vitale vivente nel palmo della sua mano!
Dopo un po' il vento si placò e la tranquilla fattoria divenne ancora più serena grazie alla luce della luna, ma in una parte della fattoria il perturbante miracolo continuava.
La ferita che il paletto aveva lasciato nel cuore di D, una ferita che simboleggiava morte certa per tutti i discendenti dei vampiri, si richiuse gradualmente.
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